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La Frazione di Montombraro

Zocca > Frazioni
Chiesa e Campanile

Dove si trova

Ridente paese a 5 km dal capoluogo, vi si giunge attraverso la via per Bazzano.
Luogo di villeggiatura appositamente attrezzato con impianti turistico-sportivi (campo da calcio, piscina, campi tennis).
Moderni ed accoglienti alberghi e ristoranti offrono un lieto soggiorno ai turisti.

Cenni Storici

La prima menzione del castello di Montombraro risale al 1110, distrutto  nella spedizione dei bolognesi del 1271, la sua area di appartenenza politica si spostò alternativamente dal Comune di Modena a quello di Bologna, a causa della sua posizione di confine.
Nel 1409 Nicolò III lo diede con altri castelli a Uguccione dei Contrari che lo aggregò alla podesteria di Savignano di cui seguì le vicende politiche fino al 1797.
Sull'antica area castellana sorgono la vecchia Chiesa parrocchiale, l
a cui esistenza era già nota nel 1195, come citato dal Tiraboschi e compare inoltre in una lista notarile di pievi censite nel 1291 sul famoso Liber Decimarum (libro delle decime) della Santa Sede. In quell'epoca risultava aggregata, insieme ad altre sei parrocchie della zona, alla chiesa madre di Ciano, Plebs de Ciliano. È indicata nel codice del Vescovado fra quelle che pagavano un annuo canone di cera.

La Chiesa del Santissimo Salvatore, sorta come nuova parrocchia nel 1619, domina con un'architettura di finissime proporzioni un centro storico che conserva il suo impianto originario, caratterizzato dai più pregiati elementi architettonici dell'edilizia tipica di queste zone.
La Chiesa presenta pregevoli decorazioni in stucco, dipinti di scuola bolognese e un pregiatissimo organo "Francesco e Domenico Traeri" del XVII Secolo recentemente restaurato.
Un'importante complesso è il Collegio San Carlo, edificio settecentesco di belle proporzioni situato al centro del paese, di notevole interesse paesaggistico è l'insediamento dei Fontanini, costituito da una casa torre quattrocentesca attorniata da abitazioni rurali con elementi architettonici di pregio.
Nel territorio sorgono diversi oratori e una quercia secolare, che una non documentata ma gentile storia racconta fosse l'albero sotto il quale Matilde di Canossa amasse riposare.

Link per maggiori dettagli: wikipedia

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